Vigji Ram di Majan - Lavorazione artistica del rame


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Biografia

Biografia

Gian Luigi Caposassi (Luigino per gli amici, o Vigji Ram come era solito presentarsi) nasce a Roma il 16 settembre 1940 da genitori friulani.
All’età di 13 anni, si trova di fronte all’alternativa tra seguire suo padre nelle fornaci o fare da garzone presso la bottega artigiana dello zio Agelindo Modesto, cesellatore, che si trovava nel cortile di casa.
Con poco entusiasmo sceglie la seconda proposta, anche per poter essere d’aiuto alla madre nel lavoro dei campi.
Per un ragazzino vivace come Luigino è molto difficile starsene seduto tutto il giorno su uno sgabello a tracciare quei noiosi cerchi e infinite righe, per imparare a maneggiare martelli e ceselli.
Nella bottega dello zio vengono realizzati arredi sacri in oro, argento, rame dorato o argentato, a volte ornati da pietre preziose incastonate.
Racconta che un giorno lo zio gli fece fare un agnello che il committente poi doveva applicare su un tabernacolo. La pecora rassomigliava a tutto tranne che a una pecora... e lo zio si vergognava a presentarla al committente che invece la pagò e pochi giorni dopo dichiarò che tra tutti gli oggetti fu la prima ad essere stata venduta…
Rimane con lo zio fino al 1967, quando il pontefice Papa Paolo VI dichiara l’austerità religiosa: perciò la produzione di arredi sacri cessa e si deve ricorrere ad altre idee: vassoi cesellati, quadri stampati in serie con soggetti folkloristici locali, piatti artistici, ecc… ma la richiesta è scarsa ed il lavoro non è sufficiente per due, costringendo lo zio a licenziarlo.
Da allora e fino al 1989 si mette in proprio e grazie ad una mostra entra in contatto con una nota azienda produttrice di birra, che ordina pannelli pubblicitari in rame da esporre nei bar o ristoranti.
Alla “Penna nera” Gian Luigi viene poi l’idea di produrre dei quadretti in serie raffiguranti tutti i battaglioni della Julia e due volte l’anno fa il giro delle caserme del Friuli con la sua vecchia “Vespa” sotto grandine e neve per prendere gli ordini e dopo qualche giorno vi ritorna per consegnare la merce.
Nei momenti di scarso lavoro realizza qualche pezzo unico per valutare la sua bravura.
Realizza anche molte cappe per caminetti o cucine, semplici od ornate con tralci d’ uva, un fogolâr, dei fiori, o soggetti tipici friulani.
Nel 1989, un’artropatia psoriasica lo rende invalido e lo costringe a chiudere bottega.
Questo sito vuole essere un omaggio della moglie e della figlia ai suoi sacrifici e alle opere che ha profuso durante un ventennio di attività, che di tanto in tanto vengono esposte in mostre locali.
Valentina e Donatella


Una realizzazione Bumaga Service di Caposassi Donatella - Majano (Ud)

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